Sul reato di apologia del fascismo si deve iniziare a fare qualcosa di concreto: va bene la condanna ma l’A.n.p.i. Nazionale e tutte le sezioni attive sul territorio italiano, devono chiedere alle Istituzioni, con forza, che associazioni o partiti che si richiamano al fascismo e/o al nazismo vengano sciolte, come prevede la Costituzione.
In Italia abbiamo un grosso problema. Non abbiamo mai fatto i conti con la nostra storia. Abbiamo creduto di poter dipingere l'Italia come il paese che aveva vinto il fascismo, ma l'Italia era IL fascismo.
Solo una parte d'Italia non lo era e solo questa parte lo ha combattuto, sacrificando vite ed anni di gioventù. L'errore di Togliatti di voler pacificare la nazione ha fatto si che l’Italia fascista non rispondesse delle proprie atrocità ed oggi addirittura si festeggia la giornata della Memoria umiliando le vittime, parificate agli assassini.
Alla Germania abbiamo chiesto di rispondere dei crimini del nazismo e loro hanno fatto una Norimberga.
Invece noi italiani ci consideriamo innocenti e solo vittime del fascismo: non è così e noi in tante situazioni siamo stati i carnefici e non le vittime.
Nei nostri campi di concentramento in Italia, in Slovenia, Croazia, sono stati lasciati morire di fame e di stenti migliaia di donne, vecchi e bambini, che avevano la sola colpa di essere familiari di partigiani jugoslavi.
Se avessimo fatto i conti con la nostra storia, fino in fondo, sicuramente oggi gli aderenti ai movimenti neofascisti non avrebbero vita così facile.
Rileggiamo insieme quanto segue: «quando un'associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque, persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.»
La legge n. 645/1952 sanziona chiunque faccia parte di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, metodi del fascismo e le sue finalità antidemocratiche.
È vietata perciò la ricostruzione del PNF e del Partito dei Nazionalsocialisti (ovvero quello Nazista). Ogni tipo di apologia è denunciabile con un arresto dai 18 mesi ai 4 anni.
Ci sono le leggi: devono soltanto essere applicate.
Questo incontro si ripete ogni anno ma ciò malgrado non perde il suo senso e la sua importanza, perche riguarda l’atto di nascita dei nostri valori fondamentali, la Costituzione, la libertà , le regole del nostro vivere collettivo.
E’ difficile non cedere alla retorica in occasioni come queste.
Chi vi parla non può che ricordare alcuni elementi fondamentali della nostra quotidianità, che tendiamo invece a dimenticare .
Ad esempio che la libertà non è un fatto acquisito una volta per tutte.
Chi stiamo commemorando , i nostri padri, che hanno resistito all’oppressione al fascismo, questa cosa l’hanno capita bene ed è l’eredità più importante che ci hanno lasciato.
Resistere è una parola strana, che va continuamente esaminata e compresa.
Rappresenta un atto più di ogni altro individuale. Quasi sempre pericoloso ed impegnativo. Lo sanno bene quei padri di cui parlavo, molti dei quali l’hanno pagato con la vita, solo per sete di verità, amore per la ragione e l’intelligenza, e soprattutto per lasciare a chi sarebbe venuto dopo di loro una speranza.
In definitiva per nulla che assomigliasse all’utilità immediata e personale.
Ed inoltre tramandandoci la consapevolezza che resistere a chi offende la giustizia non rappresenta soltanto l’appartenenza ad un partito, è invece il luogo dell’incontro intorno agli ideali di chi ha compiuto l’atto di resistere all’ingiustizia prima di noi.
Nulla di più ma insieme nulla di più fantastico.
Concludo ricordando l’augurio di un grande uomo della resistenza:
Auguro a ciascuno di voi che abbiate un motivo per indignarvi, perché quando qualcosa ci indigna, così come il nazi- fascismo ha indignato tanti dei nostri padri allora diventiamo più forti e più impegnati e ci è più facile seguire la strada verso la giustizia e la libertà.
In questo modo non faremo morire il ricordo della Resistenza rinchiudendola in parole celebrative. Noi preferiamo amare i nostri padri piuttosto che celebrarli, così come preferiamo non nascondere il loro sangue sotto il marmo di un monumento.
In definitiva auguro a ciascuno di noi di non essere mai anime spente.
W la resitenza W il 25 aprile
Silvia Ferraro
Presidente dell’ANPI di Pianoro
L’anniversario della Liberazione, per tutti noi, democratici e Antifascisti, è sempre un bel giorno, un giorno di festa della Libertà.
Ma è anche un giorno di ricordo e di omaggio alla memoria di tutti i combattenti che quella Libertà ci hanno donato: di quelli caduti giovani, in combattimento o assassinati dai nazisti e dai fascisti, e di quelli scomparsi dopo la Liberazione, per l’inesorabile scorrere del tempo.
In un Paese che la memoria corta, penso sia un grande risultato essere ancora una volta qua, assieme, a celebrare la Liberazione.
Per questo vi ringrazio tutti, per la vostra partecipazione, ringrazio le associazioni democratiche, le forze dell’ordine, le Istituzioni del nostro Comune e il nostro Sindaco Gabriele Minghetti, un Sindaco Resistente, un sicuro punto di riferimento, da sempre al nostro fianco.
Purtroppo nubi scure all’orizzonte offuscano queste celebrazioni e non rendono sereni i nostri sorrisi.
Purtroppo è ancora tempo di Resistenza.
Resistenza contro chi vuol oscurare la Memoria e riscrivere la Storia, con ignobili menzogne e infami revisionismi.
Resistenza contro chi vuole cancellare la Costituzione nata dalla Lotta di Liberazione oppure piegarla al proprio volere.
E’ ancora il tempo di difendere gli Ideali, i Valori e le conquiste di chi si sacrificò per la Libertà, per la Democrazia e per la Pace.
Ma è anche il tempo di capire.
Capire gli errori d’ingenuità compiuti nel pensare che tutto quello che era successo nel passato, durante oltre vent’anni di dittatura fascista, non sarebbe più potuto accadere.
Capire che la Costituzione non veniva rispettata perché non era mai stata onorata veramente e mai applicata completamente.
Capire quanto fosse grave se chi faceva apologia di fascismo non veniva condannato, se chi alimentava l’ondata revisionista non veniva osteggiato, se chi insultava la Resistenza non veniva punito.
Capire che la Democrazia era di nuovo in pericolo, che di fascisti ce n’erano ancora tanti ed erano sempre uguali: cercavano e cercano ancora vendetta e rivalsa, con lo stesso odio di prima.
Oggi dovrebbe essere chiaro per tutti che non si pongono più dei limiti.
E i loro alleati in Parlamento sono ugualmente pericolosi: vogliono cancellare la Carta Costituzionale e disperderne i Valori Ideali, per poter meglio colpire, al cuore, la Democrazia.
Ma i neo fascisti e i revisionisti, assieme agli incoscienti che sottovalutano l’importanza della Carta, hanno sbagliato i loro conti: noi continueremo a difendere la Costituzione nata dalla Lotta di Liberazione, come prima e per sempre, fino a che avremo respiro.
Abbiamo perso molto tempo, ma tanto possiamo recuperarne, a patto di ricostruire da subito una nuova grande stagione antifascista, di difesa della Democrazia e della Costituzione e a patto di combattere da subito i disegni reazionari e autoritari delle destre e delle logge P2, P3, P4.
E dobbiamo risvegliare gli apatici, i confusi, i distratti, i tanti che oggi dovremmo e vorremmo vedere al nostro fianco e che invece non troviamo.
E’ un momento grave, di crisi economica, sociale e morale: non solo nel nostro Paese, ma in tutto il continente, i neo fascisti e i neo nazisti hanno rialzato la testa e sono presenti nei Parlamenti nazionali e in quello Europeo, pur continuando a seminare odio, violenza e xenofobia.
Nel 69° anniversario della Lotta di Liberazione, non possiamo rimanere inerti e sperare che tutto questo passi da solo, assistendo alla fine di tutto ciò in cui hanno creduto i giovani che tanti anni fa scelsero di combattere: non certo di aspettare che arrivassero gli americani e i loro alleati a liberarci.
Nel 69° anniversario glielo dobbiamo, come ringraziamento per i loro sacrifici e per il loro coraggio.
Ma lo dobbiamo anche ai nostri figli, a tutti i giovani che oggi non riescono a vedere un futuro sereno, di lavoro, di sicurezza e di Pace.
La speranza in un mondo migliore è l’unico prezioso dono che possiamo dare ai giovani: quello stesso dono che fecero a noi i combattenti Partigiani.
E dobbiamo sempre ricordare loro, che tanti di quei Partigiani ci fecero un dono ancora più prezioso: la loro vita.
Per loro siamo ancora qua oggi: e ci saremo sempre.
Viva il 25 aprile. Viva la Liberazione. Viva la Resistenza.
“L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia propone di condurre una battaglia unitaria sui temi delle riforme costituzionali, della legge elettorale e della rappresentanza, con iniziative previamente concordate, che attribuiscano maggior forza e compattezza all’impegno per difendere e sostenere i diritti dei cittadini ad esprimere liberamente il proprio pensiero e la propria volontà e ad esercitare la sovranità popolare nelle forme previste da una Costituzione fondata sulla democrazia rappresentativa.” (Segreteria nazionale dell’ANPI – www.anpi.it)
La sezione ANPI di Pianoro è da sempre impegnata, come tutte le altre sezioni del Paese, nella valorizzazione e nella difesa della Costituzione nata della Resistenza e dei Valori Ideali in essa contenuti: questa è la nostra funzione e il motivo della nostra esistenza.
L’ ANPI di Pianoro sottolinea quindi, con forza, che a un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte Costituzionale sul sistema elettorale chiamato “Porcellum”, non si può permettere di manomettere e saccheggiare quella Costituzione.
Condanniamo poi, con veemenza, le pericolose riforme dell'Italicum e del Senato, scritte dall’attuale governo assieme a Berlusconi, ora pregiudicato e al suo partito: pochi capi-partito che continuano a nominare i propri deputati di stretta osservanza (con le liste bloccate per la Camera) e aboliscono l'elezione popolare dei senatori, che vengono scelti dalle regioni, fra consiglieri e sindaci protetti da immunità.
Soglie di sbarramento liberticide che tagliano fuori i partiti medi e piccoli, negando il pieno esercizio della Democrazia. Un premio alla coalizione vincente del 15% che permette a una minoranza di diventare maggioranza e di eleggere un governo in grado di trasformare il Parlamento nello strumento di un premier da solo al comando, senza controlli né contrappesi. La maggioranza ottenuta con questa legge truffa, gli permette anche la nomina del Presidente della Repubblica e la pesante influenza sulla Corte costituzionale, sul Csm e sulla Magistratura. In queste condizioni, l'informazione televisiva e stampata viene ovviamente e pesantemente influenzata ed asservita.
Alzando infine da 500mila a 800mila le firme necessarie per chiedere un referendum e da 50mila a 250mila le firme per le leggi di iniziativa popolare, si espropriano i cittadini dei residui strumenti di Democrazia diretta.
Tutto questo prefigura una vera e propria svolta autoritaria.
Tanti e illustri costituzionalisti italiani hanno definito pericoloso per la Democrazia il combinato delle due contro-riforme del governo e le hanno anche considerate ispirate, più o meno consapevolmente, al “Piano di Rinascita Democratica” della nota loggia massonica P2.
Nel giugno 2006 il popolo italiano respinse, con un referendum costituzionale, le riforme truffa varate dal governo Berlusconi: oggi la medesima truffa e riforme ancora più pericolose, vengono riproposte dal attuale governo e concordate con quello stesso Berlusconi.
L’ ANPI di Pianoro continuerà a battersi per la Democrazia partecipata e sosterrà soltanto riforme istituzionali che rispettino lo spirito dei Padri Costituenti del 1946-'48.
L’ ANPI di Pianoro sarà assieme a chi vorrà restituire ai cittadini il diritto di scegliersi i Parlamentari e a chi vorrà tutelare le minoranze e le opposizioni e allargare gli spazi di partecipazione popolare alla formazione delle leggi dello Stato. Continueremo a difendere l'indipendenza della Magistratura, l'autonomia dei poteri di controllo e il diritto del popolo ad avere un’informazione degna di questo nome. Per tutto questo, chiediamo al nostro Presidente nazionale di indire una grande manifestazione unitaria, estesa a tutti i soggetti politici e associativi che hanno davvero a cuore la difesa della Democrazia e della Costituzione nate dalla Resistenza.
“Davvero avremmo ancor più ragione, se si insistesse sulle linee che si stanno seguendo, di parlare, come abbiamo già fatto, di una vera questione democratica.”
Carlo Smuraglia - Presidente nazionale ANPI – 2 luglio 2014